Premetto di essere un grande appassionato di social network. Indubbiamente sono tra le più grandi innovazioni del secolo. Senza Facebook non avrei mai recuperato amicizie ormai perdute, risalenti all’epoca dell’infanzia e dei tempi della scuola.
Né tantomeno sarebbe facile continuare a mantenere i rapporti con vecchi amici, quelli veri che non ti hanno mai chiesto niente, che ormai vivono a migliaia di chilometri da casa tua.
Negli anni i social li ho provati quasi tutti, con maggiore o minore interesse. Quello sul quale insisto di più proprio per quanto riguarda i rapporti umani e proprio Facebook.
Nel tempo poi mi sono iscritto anche a Linkedin, che se hai fatto cose buone nella vita, è un’ottima vetrina per metterti in mostra ed entrare in contatto con altri professionisti del tuo settore. Boccio invece altre imitazioni dello stesso genere di cui non faccio nomi per correttezza, ma che non hanno lo stesso appeal.
Ultimamente sto cominciando a scoprire Google + che è un Facebook migliorato con qualcosa di Skype (la funzionalità dell’ hangout è favolosa) e qualcosa di Twitter, che senza dubbio è quello su tutti che preferisco.
Lo preferisco perché è il social per eccellenza, quello in cui puoi entrare davvero in contatto con chiunque anche con grandi personalità del mondo del cinema, dello spettacolo e della politica con molta discrezione, e dire la tua.
E’ il social che ti costringe ad essere conciso, ma proprio per questo ti evita di scrivere banalità, dove comunque puoi mostrare foto come su Facebook.
La funzionalità dei trends poi ci fanno capire di cosa si parla nel mondo, come se tutti insieme parlassimo senza conoscerci.
E’ quello sul quale sembriamo più anonimi e quindi ci sbilanciamo di più, siamo paradossalmente più noi stessi, veri, social.
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