30/04/12

Scelta del nome del dominio

Una delle scelte più importanti nel lavoro di un SEO, forse la più drammatica, è quella del nome del dominio.

Definiamo drammatica questa scelta perché non possiamo più tornar indietro.

Mentre per le parole chiave se ci rendiamo conto di aver sbagliato, e non aver tenuto conto delle considerazioni di cui abbiamo parlato in un precedente articolo sulle keyword o sbagliamo completamente la nostra keyword strategy possiamo addirittura pensare di rifare il nostro sito completamente, per il nome di dominio no.

Cambiarlo significherebbe perdere tanti anni di pagerank e di trustrank che porterebbe decisamente ad un fallimento.

Per questo motivo dobbiamo ponderare bene tutte le scelte prima di scegliere un nome di un sito.

Ma come effettuare la scelta giusta? La prima cosa da fare  è

sicuramente quella di riflettere sulla tipologia di pubblico di cui desideriamo attrarre l’attirare l’attenzione.

Molti erroneamente pensano che sia importante avere le keyword nel nome del dominio. Ossia se vendono birra cercano ad ogni costo di avere il dominio vendo-birra.com .

Niente di più sbagliato: il nome di un sito deve essere breve e facile da ricordare.

Un nome lungo e difficile da ricordare porterebbe i nostri potenziali utenti a poterci ricercare solo attraverso i motori di ricerca, e questo sarebbe un suicidio per il nostro brand.

Un nome lungo spesso viene troncato nelle email e in altri mezzi di comunicazione quindi è altamente sconsigliabile.

Addirittura un nome lungo di dominio potrebbe impedirci di registrarci con le nostre mail su determinati siti perché il campo email del database non è sufficiente per i caratteri che compongono il nostro indirizzo.

Supponiamo ad esempio che io gestisca il dominio ilmigliorsitodinformatica.com e mi chiami Alessandro Balzaretti, la mia mail sarebbe alessandro.balzaretti@ilmigliorsitodinformatica.com ben 51 caratteri, decisamente troppi ma potrei fare esempi ancora più esagerati.

Un altro suggerimento da darvi riguarda la localizzazione del sito. Alcuni motori di ricerca, indicizzano meglio i domini localizzati (.it se italiani .en se inglesi), pertanto quando comprate un nome a dominio, anche se decidete di prendere la versione .com che è molto ben vista a livello di SEO, prendete sempre anche il dominio del vostro paese, anche per evitare in futuro se crescete, eventuali furti ideologici del vostro brand.

Ormai un dominio costa 5 euro l’anno col redirect, quindi ne vale la pena.

Se decidete poi di prendere più lingue, vi consiglio di usare lo stesso template su tutti i siti per una questione di brand,ma di renderli autonomi, senza redirect tra loro oppure un unico sito con sottocartelle.

Cioè sviluppare singolarmente le pagine sito per sito e lingua per lingua aumenta la vostra popolarità senza che le vostre pagine si tolgano pagerank a vicenda.

Nella scelta del nome dovete decidere se essere la cicala o la formica.

Supponiamo vogliate implementare un social network.

Se volete essere la cicala, chiamate il vostro sito ilsocialnetwork.com, se volete essere la formica scegliete un nome ad esempio Facebook.com

Chiamarsi facebook all’ inizio vi farà stare dietro nelle serp rispetto a chi sceglie un nome facilmente indicizzabile per parole chiave, ma dopo un po' di tempo (parliamo di anni per avere risultati decenti) il nome con le parole chiave verrebbe facilmente dimenticato, voi invece avrete un vostro brand unico al mondo … sarete Facebook, Flickr .. .spero vi sia arrivato questo importante concetto non è facile da trasmettere.

Un ultimo consiglio che voglio darvi è sulla scelta del mantainer. Il gioco non sempre vale la candela, nel senso che non conviene scegliere sempre quello che costa meno perché la lentezza di accesso alle pagine può determinare un peggioramento del pagerank e trustrank, peggio ancora se lo spider di Google verifica spesso che il vostro sito è down.

A tale proposito vi consigliamo anche nella scelta del dominio com e it di sceglierli su mantainer differenti ed impostare le reciproche pagine di cortesia per reindirizzare il pubblico dall’uno all’altro sito, così che nel caso un cui uno dei due sia off line per qualche motivo la vostra attività resti sempre aperta.

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